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Autore: AA.VV. Editrice: Monduzzi Editore, Bologna Anno e mese edizione: giugno 2007 ISBN: 978-88-323-6105-6
Autori
Fiorenzo Liguori
Professore ordinario di Diritto amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
Giancarlo Sorrentino,
Prof. Associato
Università di Salerno
Andrea Rallo, Prof. Straord. Università del Molise Giorgio Pagliari, Prof. Associato Università di Parma Renata Spagnuolo Vigorita, Prof. Associato Univ. "Federico II" Sergio Capozzi, Prof. Associato Università "Parthenope" Napoli Silvia Tuccillo, Ricercatore Università "Federico II" Napoli Fortunato Gambardella, Ricercatore Seconda Univ. Napoli Alessandro Biamonte, Avvocato in Napoli Indice
UNA NOTA INTRODUTTIVA
di F. Liguori – G. Sorrentino CAPITOLO I: L’ATTIVITÀ NON
AUTORITATIVA TRA DIRITTO PRIVATO E DIRITTO PUBBLICO. A PROPOSITO DEL COMMA 1
BIS
1. Una norma generale per il rapporto diritto
pubblico-diritto privato
2. Utilità e attualità del discrimine autoritativo-non autoritativo 3. La salvezza delle diverse disposizioni e la validità della regola-base 4. La parabola degli atti ampliativi 5. Caratteri dell’autoritatività e condizioni per l’estensione del regime pubblicistico agli atti non autoritativi 6. Qualche appunto per nuove indagini CAPITOLO
II: COMUNICAZIONE DEI MOTIVI OSTATIVI
EX ART. 10 BIS L. 241/90 E PARTECIPAZIONE POST-DECISIONALE: DAL
CONTRADDITTORIO OPPOSITIVO AL DIALOGO SUL POSSIBILE
1. Premessa
2. Il preavviso come norma di partecipazione atipica 3. La partecipazione post-decisionale: un’ipotesi di riesame endoprocedimentale? 4. Conclusioni CAPITOLO III: EFFICACIA,
ESECUTIVITÀ ED ESECUTORIETÀ DEI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI
1. Portata dell’art. 21 bis (disciplina “a contrario”
anche dei provvedimenti ampliativi?). Inquadramento della fattispecie
provvedimentale contemplata dallo stesso art. 21 bis. L’obbligo di
comunicazione riguarda anche il “controinteressato”?
2. La recettizietà. “Ratio”, disciplina ed effetti della comunicazione 2.1. Le conseguenze della recettizietà con attenzione allo “ius superveniens” 3. La forma della comunicazione. La prova della comunicazione 3.1. Le eccezioni alla regola della comunicazione “ad personam”: l’impossibilità e la particolare gravosità della comunicazione individuale 3.2. La comunicazione (e l’efficacia) dell’art. 21 bis nel caso dell’atto plurimo e in quello dell’atto collettivo 3.3. Infungibilità della comunicazione dell’art. 21 bis 4. I tempi della comunicazione. La comunicazione deve essere effettuata entro il termine per provvedere? 5. Le conseguenze di diritto sostanziale e di diritto processuale della mancanza della comunicazione di cui all’art. 21 bis 6. Le eccezioni legali al principio della recettizietà dei provvedimenti limitativi della sfera giuridica del privato
II. L’ESECUTORIETÀ DEI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI (ART.
21 TER)
1. Il rapporto tra i diversi capoversi del 1o comma
dell’art. 21 ter L. 241 novellata. Il 1o capoverso come norma di
principio. L’esecutorietà tra principio di (stretta) legalità,tipicità e
nominatività
2. L’esecutorietà come potere tipico e nominato. Conseguenze dell’esercizio dell’esecutorietà al di fuori dei casi e delle modalità indicate dalla legge2 3. Potere esecutorio: sua discrezionalità e limiti di questa 4. Il significato di “provvedimento costitutivo di obblighi” 4.1 Termini e modalità degli obblighi possono essere oggetto di un atto integrativo del provvedimento costitutivo di obblighi? 4.2. La diffida. Sua necessaria autonomia dal provvedimento costitutivo di obblighi 5. Indeterminatezza del 1o comma dell’art. 21 ter in ordine alle fattispecie esecutorie. 5.1. Il procedimento esecutivo nell’art. 21 ter, 1o comma. Le caratteristiche dell’inadempimento come presupposto del procedimento esecutorio 5.1.1. La fase preparatoria. La sottofase di impulso. Comunicazione di avvio del procedimento e diffida ad adempiere. Contenuto della diffida e sua eventuale autonoma impugnabilità. . 5.2. Il contenuto del provvedimento esecutorio 5.2.1. L’autonoma impugnabilità del provvedimento esecutorio CAPITOLO
IV: LA REVOCA TRA ANTICHI
PRIVILEGI E NUOVE CODIFICAZIONI
1. I confini (già mobili) dell’ambito applicativo
dell’istituto
2. Una codificazione che alimenta l’incertezza 3. Quantificazione dell’indennizzo e tutela dell’affidamento CAPITOLO V: BREVI
CONSIDERAZIONI IN ORDINE ALLA NULLITÀ DEL PROVVEDIMENTO
1. Le novità normative
2. I singoli casi di nullità 2.1. Mancanza degli elementi essenziali 2.2. Difetto assoluto di attribuzione 2.3. Violazione o elusione del giudicato 2.4. Gli altri casi previsti dalla legge 3. Disciplina della nullità CAPITOLO VI: SPUNTI DI
RIFLESSIONE PER UNA APPLICAZIONE VINCOLATA DEL COMMA 2 DELL’ART. 21
OCTIES DELLA LEGGE N. 241/90
1. L’attività vincolata nel comma due dell’art. 21
octies l. 241/90 147
2. Coerenza della lettura proposta della norma “processuale” con le disposizioni che disciplinano sul piano per così dire sostanziale la partecipazione (commi 1 e 2 dell’art. 7 l. 241/90) 3. L’incidenza del comma 2 dell’art. 21 octies della l. 241/90 sull’operato delle parti del processo e del giudice: nel dubbio l’annullamento è certo! Quanto al ricorrente Quanto all’amministrazione Quanto al giudice 4. Per concludere
CAPITOLO
VII: L’INVALIDITÀ
DEGLI ACCORDI TRA P.A. E PRIVATO DOPO LA LEGGE DI RIFORMA
DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA
di S. Tuccillo
1. Delimitazione del campo d’indagine
2. Il difficile inquadramento della fattispecie tra diritto pubblico e diritto privato 3. L’incidenza della novella del 2005 sul dibattito intorno alla natura degli accordi tra p.a. e privato 4. La soluzione preferibile in rapporto agli elementi del sistema 5. La deliberazione preliminare e le logiche dell’evidenza pubblica 6. Le possibili patologie della deliberazione e il rapporto con il momento negoziale. Un’ipotesi interpretativa 7. L’invalidità degli accordi e l’applicabilità delle nuove regole di cui agli articoli 21 septies e 21 octies 8. I margini di tutela per le parti nella ricostruzione suggerita. Cenni 9. Conclusioni CAPITOLO
VIII: IL SILENZIO
ASSENSO TRA OBBLIGO DI PROCEDERE E DOVERE DI PROVVEDERE
1. Semplificazione, competitività,
autoamministrazione e certezza dei tempi dell’azione
amministrativa
2. La natura giuridica del silenzio assenso alla luce della riforma del 2005 3. Autotutela e motivazione dell’interesse pubblico 4. Il silenzio assenso tra discrezionalità e inerzia dell’amministrazione 5. Silenzio assenso e dimensione procedimentale: profili di compatibiltà
CAPITOLO
IX: L’AMMINISTRAZIONE
DIGITALE E LA DIGITALIZZAZIONE PROCEDIMENTALE. VERSO UN NUOVO
ESERCIZIO DELLA FUNZIONE. PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE
1. Premesse metodologiche e problemi aperti
2. Verso un nuovo esercizio della funzione. Discrezionalità dell’azione digitalizzata e conformità ai precetti costituzionali. Oltre il divario telematico 2.1. Automatismi e discrezionalità 3. Verso una teoria dell’atto amministrativo elettronico. Volontà e sindacato giurisdizionale 3.1. Segue: Sindacabilità giurisdizionale del software e degli atti contenenti regole di programmazione. Patologie dell’atto amministrativo elettronico 3.2. Sottoscrizione, uso personale del dispositivo di firma e garanzie di autenticità 4. Rilievi conclusivi |
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